I social media si diffondono sempre più, ma un neurologo su due non è favorevole al loro uso e il 16% pensa che hanno peggiorato il rapporto col paziente
Social network, app, videogiochi e wearable device offrono una grande opportunità: mettono i pazienti al centro della loro storia di malattia e promuovono una comunicazione nuova, con gli altri pazienti ma anche con i medici e le istituzioni.
Tanto più nel campo della sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa che esordisce nella maggioranza dei casi in persone giovani, fra i 20 e i 40 anni.
Di sclerosi multipla e strumenti digitali si è parlato durante un corso di formazione per neurologi intitolato «E-health & Sclerosi Multipla» e organizzato a Napoli dalla Clinica Neurologica dell’Università Vanvitelli di Napoli, con il contributo di Teva Italia.
«Il web e la tecnologia digitale ci offrono una maniera innovativa di affrontare l’assistenza ai pazienti, che in quanto medici dobbiamo conoscere e saper guidare», ha spiegato Giaocchino Tedeschi, direttore della Clinica Neurologica.
«Ecco perché è importante formare i medici nel campo della salute digitale».
Tra i temi principali dell’e-health applicati alla neurologia, oltre alle tecnologie assistive e ai dispositivi indossabili, vi sono i social network e le apps.
Tratto da “La Stampa” – Prosegui nella lettura dell'articolo
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